Da grande vuoi fare l’artista? Allora
ci sono delle cose che devi sapere.
Potrebbero essere 2 le motivazioni
che ti spingono in questa direzione. Molto diverse fra loro.
1
Potresti scegliere di
intraprendere un percorso di crescita artistica perché senti di essere in
qualche modo predisposto. Ad esempio senti che esprimerti graficamente, disegnare,
creare immagini, ti viene particolarmente bene. È un qualcosa di innato che in
qualche modo ti appartiene. Un istinto che ti chiama e chiede di essere
coltivato.
Se è questo il tuo caso stai
andando incontro ad una situazione di rischio molto elevata.
Ad esempio, se ti iscriverai
all’Accademia, presto dovrai confrontarti con un mondo di docenti, assistenti e
personalità di vario tipo, che parleranno un linguaggio totalmente diverso dal
tuo.
Quando vedrai le loro opere e il
loro approccio all’arte, capirai che molti di loro occupano quelle poltrone
senza aver mai tenuto una matita in mano. Capirai ben presto che la loro
concezione dell’arte, con l’immagine e con la creazione grafica, non ha nulla a
che vedere.
Molti di loro, non solo non sanno
fare nulla, né di grafico né di manuale, ma se cerchi di cogliere in loro una
qualche sensibilità nei confronti dell’arte pittorica, troverai un
elettrocardiogramma totalmente piatto.
Scoprirai che le loro opere sono
spesso delle soluzioni molto banali. Ad esempio i ready-made, cioè prendono oggetti di uso comune e li “elevano” … si
fa per dire … ad opera d’arte.
Oppure, gli oggetti che creano,
in genere di nessun interesse da un punto di vista estetico, li commissionano ad
altri, presso botteghe artigiane o pagando qualcuno che lavori per loro.
Quando conoscerai i retroscena
delle carriere di molti di loro, scoprirai che il percorso che li ha portati lì
non ha nulla a che vedere col talento, con la cultura, e nemmeno con la
passione.
Ovviamente da queste persone non
potrai apprendere nulla di quello che speravi perché non hanno nulla da
insegnarti.
Il risultato, per te sarà un
livello di frustrazione molto alto fatto di smarrimento, solitudine e delusione.
2
L’altro motivo per cui potresti
scegliere di intraprendere una carriera artistica è proprio quello per cui hai
ben capito come funzionano le cose.
Ovvero, non sai fare nulla, non
senti di avere nessuna predisposizione artistica, ma hai intuito che non serve
niente di tutto questo.
Hai perfettamente compreso che quelli che oggi occupano i primi posti nella
classifica dei più quotati e dei più importanti cosiddetti artisti, propongono
opere che sono state prodotte senza bisogno di nessuna capacità. Né, in qualche
modo, hanno un senso artistico o necessitano di un qualche livello culturale
per essere comprese.
Se lo hanno fatto loro, puoi
farlo pure tu. Non serve nulla. Hai già tutto. Cioè niente.
Purtroppo la frustrazione è in
agguato anche per te. Perché presto, quando produrrai la tua opera, che ti
aspetti venga interpretata come quella dei tanti nomi noti dell’arte
contemporanea, vedrai che il tuo niente non varrà mai quanto il loro.
Eppure basterebbe una recensione
bene fatta da un certo critico, o le attenzioni di quel collezionista che si
circonda da sempre di opere senza alcun senso, esattamente come le tue. Una
galleria che decida di adottarti e buttarti nel giro ma … niente! Non succede
nulla!
Quel mondo sembra essere
impermeabile alla tua persona.
Scoprirai che ce ne sono decine
come te, che hanno avuto la tua stessa idea e sono lì che spingono, frequentano
i salotti, baciano le mani di politici, finanzieri, si sono offerti come
prostitute a tutti in cambio di un’occasione. E fanno questo da anni. Eppure,
anche per loro, non succede nulla.
Solo dopo molto tempo capirai che
quel sistema funziona sì, alimentando un’arte del nulla. Ma per farlo ha
bisogno di pochi nomi da proporre al grande pubblico. E quelli ce li ha già.
Dovrai aspettare che arrivi un
periodo di ricambio, che prima o poi ci sarà di sicuro. Ma quando arriverà hai
sempre una possibilità su un milione di essere tu il prescelto. E questa
lotteria, della quale non capirai mai fino in fondo il vero meccanismo,
diventerà l’incubo della tua vita.
A questo punto, qualsiasi sia la tua motivazione, ti sarai fatto un’idea.
Potresti pensare, per esempio,
che quello che ti ho appena detto non è vero niente e vuoi procedere senza
ascoltare queste mie parole. Questo significa che sei molto innamorato della
tua illusione, e non ti va di guardare in faccia alla realtà.
Preferisci rimandare lo shock a fra un po’ di anni, quando però sarà peggiore.
Oppure ti sei convinto a rinunciare,
perché hai capito che, stando così le cose, non ci sono davvero possibilità.
Oppure, hai perfettamente capito che
il mondo dell’arte, che dovrebbe essere una delle attività più elevate e dove
dovrebbero aleggiare i più alti valori umani, invece oggi è costruito sul
nulla, è corrotto e falso.
Hai capito che riconoscere
validità a quel mondo è una delle più miserabili forme di ubbidienza a cui ci
si può piegare. Ma anche non darlo quel riconoscimento, ma lasciare che tutto
rimanga così com’è, è comunque un atto di viltà. E quindi decidi di andare
avanti lo stesso, perché l’arte non merita tutto questo.
In quest’ultimo caso, Io non so
dirti se ce la farai veder cambiare qualcosa. Ma se c’è qualcuno degno di
essere chiamato artista, quello allora sei tu.