Imparate a fare sempre di tutta un’erba un fascio.
Mi ricordo un fatto di attualità
di pochi anni fa. Scandali riguardanti il mondo del calcio. Era emerso il
solito giro di partite truccate, arbitri venduti, corruzione a tutti i livelli.
Seppure l’argomento non mi abbia
mai interessato, mi colpì il fatto che, una volta scoperchiata la pentola, si
riuscirono a spiegare vicende precedenti a cui in un primo momento erano state
date interpretazioni sbagliate.
Ad esempio, negl’anni precedenti alcuni
personaggi di lunga carriera si erano stranamente ritirati a vita privata pur
essendo ancora perfettamente in grado di ricoprire i propri ruoli.
Si capì solo dopo che quei
pensionamenti anticipati, che al tempo sembravano dettati da scelte di vita privata,
erano in realtà dovuti al rifiuto di doversi sporcare le mani nel continuare ad
operare in un ambiente marcio.
Il pensiero è andato a tutte
quelle volte che, in situazioni simili, quando emergevano casi di corruzione in
politica, nella finanza, nelle istituzioni, l’informazione predicava di evitare
di fare “di tutta un’erba un fascio”. Se in un partito o in un’istituzione o in
uno specifico ambiente emergevano dei corrotti, non bisognava dedurre che anche
gl’altri componenti del gruppo fossero altrettanto disonesti.
Si può a buona ragione ritenere
che esistano vari livelli di interpretazione di una realtà.
- - La
sensazione. È Il più basso di tutti. Quello narcisistico. Consiste
nell’interpretare la realtà in base a come noi la percepiamo. Se una specifica
situazione o persona a pelle non ci piace, si ha la tendenza a rendere quella
sensazione reale. Ad esempio, se la prima impressione che abbiamo di qualcuno è
quella di poca onestà, bolliamo la persona come disonesta. Allo stesso modo una
sensazione positiva ci fa giudicare buono qualcuno che in realtà non conosciamo
e non sappiamo com’è. Se si segue questa regola la vita può dare spesso delle
delusioni.
- - Il
principio. Far valere il principio significa non giudicare niente o nessuno
fintanto che questi non si manifesti con specifiche azioni o dichiarazioni.
Insomma, è quello che viene detto “garantismo” per cui tutti sono buoni e
onesti fintanto che qualcosa non ci dica il contrario. È quanto viene predicato,
ad esempio, a livello istituzionale o nel campo dell’informazione. Chi lo
adotta per la propria vita è di sicuro meno esposto rispetto a chi si muove per
sensazioni. Ma è comunque a rischio.
- - Il buon
senso. Il buon senso è uno dei concetti più difficili da definire. Ma anche
il livello più alto di interpretazione della realtà. Parte dalla sensazione. Non
la esclude. Tuttavia non la segue nella sua tendenza a trasformarsi in
giudizio. La fa passare attraverso la logica e, più spesso, attraverso
l’esperienza.
Nel caso degli ambienti corrotti,
applicare il buon senso significa procedere col ragionamento che segue.
Se fatti e situazioni dovessero
far emergere che uno specifico ambiante è fortemente corrotto, pensare che una
parte, magari minoritaria, sia rimasta integra e onesta è quantomeno molto
improbabile. E le vicende degli scandali del calcio ne sono una buona
dimostrazione.
Le persone veramente oneste, in
quel caso infatti, non hanno tollerato il progressivo inquinarsi dell’ambiente
e si sono defilate.
Se essere onesti significa avere
dei principi di onestà, permanere in un ambiente in cui quei principi vengono
sistematicamente calpestati sarà motivo di forte frustrazione che tenderà a trasformarsi
in una sensazione umanamente insopportabile.
È lecito credere che chi è
riuscito a permanere in un ambiente fortemente corrotto, come quello di un
partito politico colto da innumerevoli scandali, senza essere mai coinvolto,
non sia altrettanto eticamente retto rispetto a chi da quel sistema era
esterno.
La sua permanenza nell’ambiente può
essere interpretata in vari modi. Nessuno dignitoso purtroppo.
Se ha assistito al degradarsi
dell’ambiente circostante senza subire disagio, ciò significa che di certo
l’onestà non rientra fra i suoi principi fondamentali.
Se non si è accorto del crescente
dilagare della corruzione, ciò lo rende ingenuo e sprovveduto.
Se era semplicemente in attesa di
sfruttare l’ambiente degradato per buttarcisi dentro per fini personali ma non
ci è riuscito, ciò lo rende, oltre che non meno sporco degl’altri, un incapace.
Se invece non c’era niente di
tutto questo, significa banalmente che non lo hanno ancora preso.