lunedì 22 luglio 2019

Come si solleva una montagna.




 

In un articolo precedente ho già trattato dell’energia di cui è dotato un essere umano. Ho spiegato che questa energia è immensa. Già! Ma immensa quanto?

Un’idea di questa immensità viene espressa nel Vangelo di Matteo.

Se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: «Spòstati da qui a là», ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile.
      Matteo 17, 20
Secondo questa affermazione sembrerebbe che, per dotarsi di questa energia, essenziale sarebbe avere fede. L’interpretazione che si è sempre data della frase “Se avete fede …” è quella della fede nel Dio cristiano. Questa non è certo né la prima, né l’unica spiegazione superficiale che sì dà di pensieri espressi nei Vangeli che portano verità di valore immenso ridotte, in questo modo, a banalità di basso buonismo.

Essendo concreti bisognerà ricordare un paio di concetti che non lasciano scampo a nessuna interpretazione di tradizione clericale.

1 – Uomini che hanno agito come se nulla gli fosse impossibile ce ne sono stati molti nella storia e professavano le fedi più disparate. Persino uomini di nessuna fede.
2 – Nessuno ha mai visto un uomo che con la sola forza della fede cristiana abbai comandato ad una montagna di sollevarsi e spostarsi.

Quell’affermazione del Vangelo riporta una verità di grande valore solo se viene decifrata nel modo appropriato.

La fede di cui si parla non è la fede in Dio il quale, in ragione di quella fede, dovrebbe infondere una forza immensa ad un suo adepto. La fede è intesa come l’avere fiducia che Dio (…o la natura, se la parola vi disturba) abbia già agito su ogni essere umano dotandolo, fin dalla sua comparsa sulla terra, di immense quantità di energia in misura tale da compiere opere di straordinaria grandezza.

Per quanto riguarda invece la possibilità di dire ad una montagna di spostarsi “da qui a là”, occorre semplicemente aggiungere che questo è potenzialmente ed effettivamente nelle possibilità di chiunque, ma ad una serie di condizioni. Una di queste, ad esempio, è che ci sia un valido motivo affinché quella montagna si debba spostare, e che non sia un grossolano gesto di inutile sfoggio di potenza.

A questo punto non mi resta che trovare esempi che dimostrino quanto detto. Dovrò limitarmi, visto che ne esistono a centinaia, altrimenti questo resoconto si prolungherebbe per giorni interi.

Il primo esempio che mi viene in mente è quello dell’ingegnere Luigi Negrelli, colui che concepì, progettò e propose alle autorità del tempo, la costruzione del Canale di Suez, ovvero quel canale che collega il Mediterraneo al Mar Rosso e quest’ultimo all’Oceano Indiano.

Questo esempio è migliore di altri solo per un motivo. Perché è il più vicino a quello espresso nel Vangelo, in cui si dice che un uomo ha facoltà di sollevare una montagna. Negrelli non avrebbe sollevato una montagna, ma unito ben tre mari, e, allo stesso modo di chi solleva una montagna, ha modificato pesantemente la geografia di intere nazioni.

Nel caso suddetto, rispetto a quello che viene espresso nella frase del Vangelo, ci si stupisce per alcuni dettagli. Il fatto che qualcosa di grandioso sia avvenuto non miracolosamente, ma nella maniera più concreta possibile. Non con un comando dato a voce ma con l’aiuto di grandi istituzioni e l’avallo di interi popoli. Non in un istante, ma con i tempi necessari al compiersi di una grande opera.

Tuttavia, tutto è partito da una semplice intuizione di un uomo e dalla sua determinazione e veder realizzata l’idea contenuta in quell’intuizione.

A questo punto, una volta capita la vera natura di questa energia ed il modo come questa si esprime, si può facilmente immaginare che chiunque abbia compiuto grandi opere e cambiato qualcosa di importante nel mondo può essere un buon esempio di uomo che ha avuto fede che “nulla sarà impossibile”.

Chiunque sia stato capace di realizzare progetti che di partenza richiedevano un dispiegamento di forze abnorme, ha agito secondo questo meccanismo. Dapprima ha avuto un’intuizione. In seguito ha creduto (… ed è questa è la fede di cui parla il Vangelo) nella sua realizzazione senza subire alcun turbamento per l’immane sforzo che questa comportava.

Resta da domandarci quel è il motivo per cui solo pochi siano riusciti in questo, se è vero che ad ogni uomo è potenzialmente dato di riuscirci. E perché molti non riescono neanche a realizzare progetti di basse pretese.

Il motivo sono le mille falle attraverso cui, tutta l’energia di cui siamo dotati, viene, dalla maggior parte delle persone, quotidianamente dispersa, il più delle volte per alimentare blocchi personali o convinzioni improduttive ed inutili. Queste falle sono rappresentate per lo più da tutta una serie di opinioni negative, che durante la vita si maturano, sul mondo e su noi stessi. Tali convinzioni sono origine di malesseri che tendono a stabilirsi in noi ed a nutrirsi, spesso voracemente, di quell’energia di cui dovremmo beneficiare per la realizzazione di grandi progetti.

Dedicarsi a sottrarre nutrimento a questi demoni e a veicolare le proprie energie verso le nostre concrete aspirazioni è già un proposito di alto livello e un passo concreto verso la più autentica libertà.
                                                                                                              Alberto Melari

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