Di ogni cosa c'è una grande abbondanza.
Se non la vediamo dipende solo da noi.
Attratto dalla curiosità del bambino, vedo mio figlio di 4
anni nel prato soffermarsi sui fili di una ragnatela tesa fra i gli steli
dell’erba. Rinviene pure il ragno e lo osserva. Vorrebbe giocarci. Ha fatto una
scoperta. Una di quelle belle. Che ti fanno stupire della bellezza delle cose
del mondo.
Certo … è stato un caso. Altrimenti bisognava guardarci
bene. Andare a cercarselo. Esplorare l’illimitatamente piccolo e
l’infinitamente vario del prato per trovare un ragno come quello.
Eppure mi ricordo di un giorno in cui successe una cosa.
Niente di particolare, per carità! Ma quanto basta per rifletterci su.
Questa volta ero da solo. Su un prato come quello. È salita
la nebbia ed ha offuscato la vista. Poi, dopo qualche ora, è di nuovo scesa
lasciando tutto intorno gocce di rugiada. Per quel curioso fenomeno di umidità,
le ragnatele sul prato, sugli alberi, fra i cespugli, si sono riempite di
minuscole gocce d’acqua che si sono adagiate sopra. E le tele sono diventate
immediatamente chiare, biancastre. Insomma ben visibili.
La prima cosa che mi è balzata all’occhio è che erano
decine. Poi, ho disteso la vista oltre il poco spazio che avevo intorno e sono stato
costretto a correggermi. Erano centinaia. Forse migliaia. Non sapresti neppure
più dire quante.
Quell’osservazione poteva finire lì. Ma sarebbe stato davvero
un peccato. Perché in quel curioso fenomeno si palesava qualcosa di molto più
grande che la costatazione che in ambiente naturale ci sono molti più ragni di
quanto si immagini.
A rivelarsi è stata piuttosto una caratteristica dell’intero
universo. Ovvero che di ogni elemento che lo compone si potrebbe rilevare
un’abbondanza senza limiti e una presenza che dà come impressione quella di
tendere all’infinito. Insomma, ogni cosa, nell’universo, è enormemente rappresentata.
Ma allo stesso tempo questa sovrabbondanza di elementi tende a sfuggire sia ai
nostri sensi, sia al nostro intelletto. In altre parole, il più delle volte non
la percepiamo.
Non è un’osservazione filosofica destinata a rimanere nel
mondo delle teorie. Piuttosto è uno degli elementi più importanti che occorre
aver interiorizzato per comprendere appieno il senso della propria vita e, in
questo modo, cavarsela nel quotidiano.
Quello che dovremmo dedurne, è che intorno a noi c’è
ricchezza. Tanta ricchezza. Che il mondo in cui ci muoviamo è enormemente
generoso. La regola dei ragni andrebbe dunque estesa ad ogni cosa. Alle
società. Ai mercati. Alle opportunità riservate a ciascuno di noi. Alle
possibilità di incontrare le persone giuste. Alle idee e alla loro possibilità
di realizzazione. Alle soluzioni di un problema.
Tutto è enormemente rappresentato. È una consapevolezza che
però va maturata esattamente come si matura una fede. Perché di norma, questa
abbondanza non si rivela. L’unico errore da non compiere è quello di non
aspettare di scoprirlo in quell’unico momento in cui la nebbia si dirada.
Alberto Melari
Profondamente vero, Alberto sei un poeta della visione
RispondiEliminaTi ringrazio Antonia.
EliminaSaper vedere oltre la nebbia che ci avvolge É privilegio di pochi e sempre piú rari!
RispondiEliminaTutto è enormemente rappresentato.Cercherò l'abbondanza ogni giorno tra ciò che mi circonda. Grazie Alberto
RispondiEliminaSono felice di aver mosso questo proposito. Presto tratterò di nuovo questo tema. Cercherò di dare indicazioni su come si fa a vedere cioò che al momento non si vede.
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