giovedì 4 aprile 2019

Gino Strada è un pacifista?

Le ideologie mostrano sempre una realtà falsata. E creano conflitti.


Scorrendo Facebook, qualche tempo fa, inciampai in un post di Gino Strada. Con quel post, il medico di Emergency, invitava a prendere una posizione, a favore o contro il governo.
Dopo averlo riletto un po’ di volte mi sono posto la domanda. Questo signore è veramente un pacifista? Una persona che invita a dividersi, che crea due fronti e chiede di scegliere da che parte stare, sta veramente adoperandosi per la pace?
C’è un punto che la grande maggioranza delle persone faranno una fatica enorme a capire, ma vale comunque la pena di essere spiegato. Ogni volta che si crea un dualismo, ovvero una separazione di un aspetto della realtà in due forme antitetiche, e si sceglie di appartenere ad una delle due parti, inevitabilmente contrapponendosi all’altra, si sta falsando quella realtà per quello che realmente è, e questo è di fondo la scaturigine di una grande quantità di problemi che affliggono, in maniera più o meno rilevante, la realtà stessa, e in primo luogo la realtà di chi ha scelto di fare propria quella separazione.

I dualismi sono categorie della mente, e la mente è il luogo dove nascono e sopravvivono. Nella reale natura delle cose queste separazioni non esistono. Fascismo e comunismo, liberalismo e socialismo, scienza e religione, persino maschilismo e femminismo, ovvero l’aver ideologizzato e contrapposto l’essere maschio o femmina, cioè le due metà che hanno come finalità il completarsi in un unione, sono di fatto tutte creazioni mentali che nella natura reale delle cose non hanno né spazio né ragione alcuna.

Il punto più delicato della questione è nel fatto che, abbracciando ogni volta una delle ideologie, credendola giusta e fonte suprema di bene, si immagina di darle forza schierandosi e quindi, in qualche modo, di adoperarsi alla sua attuazione. Naturalmente il compito primario consisterà nel combattere il suo opposto, che rappresenta l’ostacolo principale, se non unico, alla sua realizzazione.

Questa in realtà non avverrà mai. Perché le due forze si sorreggono, per la propria sopravvivenza, meschinamente a vicenda. Un aumento di visibilità da parte di uno schieramento, muoverebbe inevitabilmente la parte dormiente della fazione opposta portandola a mobilitarsi per fronteggiare la minaccia percepita da quell’aumento.

Questo meccanismo assicura che nessuna delle due ideologie potrà mai trovare la sua totale realizzazione, perché l’impegno maggiore sarà sempre speso nell'inutile tentativo di annientamento dell’altra. Il risultato naturalmente è una guerra perenne, che è quanto di più lontano dal mondo perfetto che le premesse garantivano al momento dell’affiliazione.

Ma c’è di più. Facciamo un esempio. Essendo fascismo e comunismo semplicemente idee, queste sopravvivono solo nella mente, e questo lo abbiamo già detto. Ma anche chi ha scelto di fare propria una delle due, coltivando l’altra come “Anti”, di fatto la nutre e le fornisce energia. Pertanto, se sei un anti-fascista, ad esempio, e ti adoperi per l’estinzione dell’idea fascista, in realtà, con il tuo pensiero e con la tua conseguente azione, non fai che alimentare quell'idea e, in qualche modo, la tieni viva, indirettamente la sostieni, la arricchisci e contribuisci al suo sviluppo.

Un vero antifascista pertanto, non può che essere colui che il fascismo non l’ha mai conosciuto, o che lo pensa come una cosa passata, appartenente alla storia e che sente che non lo riguarda. Che non lo considera un problema e quindi non ci pone in alcun modo il proprio pensiero.

Ecco quindi che Gino Strada non è da considerare un pacifista. Perché anche l’invito al rigetto nei confronti di chi fa le guerre, verso chi discrimina, verso una politica piuttosto che un’altra è, prima di ogni altra cosa un incentivo all'odio, e quindi un predisporre una guerra contro qualcosa o qualcuno. 
Così come la mafia non attecchisce in una società dove non c’è mentalità mafiosa, chi vive realmente in uno stato di pace non prova né rancori né rabbia contro nessuno ed è un vero portatore di pace che non dà spazio dentro di sé, e quindi neppure fuori, ad alcuna forma di conflitto.

Pertanto se c’è un luogo da cui fascismi, totalitarismi, schiavitù, e guerre devono essere eliminati, quel luogo non è un luogo fisico, ma piuttosto la mente umana. Ed iniziare dalla propria non è solo l’unica cosa che è di fatto nelle possibilità di ciascuno, ma anche un’opera sufficientemente grandiosa da meritare la liberazione totale da tutte quelle afflizioni che, come si potrà sperimentare, non riguarderanno più chi avrà il coraggio di non schierarsi ideologicamente e guardare la realtà per quello che realmente è.

                                                                                                         Alberto Melari

3 commenti:

  1. Devo ancora capirti! Sono felicemente sorpreso dalle tue osservazioni. Profonde e desuete.

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  2. Come Strada penso ci si debba schierare, pagandone le conseguenze! Troppo comodo non schierarsi. Cosí fan tutti!

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    1. Le conseguenze, come ho spiegato, consistono nel dare forza anche alla parte avversa. Se uno ne diventa cosciente può ancora credere che schierarsi sia una cosa buona?

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